Risultati primo anno del progetto Strong Sea

Nella giornata di martedì 4 Aprile, presso la sede di ISPRA a Roma, si è svolto un incontro tra i protagonisti del progetto Strong Sea Life finalizzato alla presentazione dei risultati del primo anno di avvio del progetto, ma anche un’importante occasione per predisporre le basi delle linee guida che saranno fondamentali per chi, nel futuro, si cimenterà in progetti simili.

Il progetto Strong Sea è stato finanziato nell’ambito del programma LIFE, settore prioritario Natura e Biodiversità, sui fondi stabiliti nella programmazione 2014-2020, e il suo obiettivo è proteggere e migliorare lo stato di conservazione degli habitat prioritari Posidonia oceanica e Coralligeno, entrambi inclusi nella Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat) e nella rete dei siti Natura 2000.

In questo ambito il progetto lavora al recupero delle cosiddette reti fantasma, vale a dire le reti ma anche altri oggetti per la pesca che volontariamente o involontariamente vengono smarriti in mare durante le attività ittiche. Grazie all’attività e al coordinamento dei vari protagonisti di questa avventura (ISPRA come capofila, Agris, Polizia di Stato, Parco dell’Asinara e non di meno i pescatori) le ghost nets vengono individuate, anche grazie all’utilizzo dei macchinari e a seconda della posizione in cui si trovano o dello stato in cui versano (ad esempio se sono già state coperte da coralligeni) vengono in alcuni casi inattivate, in altri ripescate e recuperate.

È proprio in questo passaggio che entrano in azione alcune cooperative che fanno parte di Confcooperative Lavoro e Servizi Sardegna e cioè il Consorzio MCM e la sua consorziata Ecogreen che si occupano direttamente delle azioni del progetto mirate al riciclo del materiale recuperato. Nello scarrabile posizionato nella banchina del porto di Porto Torres vengono raccolte le reti, le nasse, il cordame recuperati e una volta fatta una prima pulizia questi materiali iniziano il loro “viaggio” nel riciclo.

In alcuni casi diventeranno dei granulati o dei filati pronti ad essere riutilizzati nella creazione di nuovi oggetti o nel settore dell’abbigliamento tecnico, in altri casi verranno recuperati senza subire grandi trasformazioni, e daranno vita a nuovi oggetti grazie alle mani sapienti delle donne della Cooperative Desacré di Nuoro, che proprio nel corso dell’incontro del 4 aprile ha presentato dei prototipi di zaini, sacche mare, copriagenda o biancheria per l’arredo nel settore alberghiero.

“L’importanza del progetto non risiede esclusivamente nella sua attitudine green, che sicuramente è il seme da cui il progetto stesso nasce, ma anche perché affronta delle problematiche che rimangono più latenti quando si affrontano certi argomenti. Pensiamo ai costi dei rifiuti dispersi in mare, come possiamo evitare che questo avvenga con superficialità? Chi deve pagare nel momento in cui tali oggetti vengono recuperati? Come possiamo incentivare la collaborazione dei pescatori?” ha affermato Fulgenzio Cocco, Presidente Confcooperative Lavoro e Servizi Sardegna e del Consorzio MCM a margine dell’incontro concludendo la riflessione precisando che “Il tavolo di lavoro di questo incontro sul primo anno di attività del progetto cela la sua importanza proprio in queste domande e soprattutto nelle linee guida che saranno la risposta a queste domande”

Cagliari, 6 aprile 2023

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